A.C. 1178-A
Grazie, Presidente. La legge che approviamo oggi interviene su una materia abbastanza nuova, una materia su cui non si è mai intervenuto prima e, quindi, come tale, a volte desta meno interesse. Noi, nelle Aule parlamentari, siamo molto abituati a lavorare su materie già consolidate, su cui ci sono stratificazioni di pensiero, di posizioni, che rendono, a volte, le discussioni complicate. Questo non è successo, questa è una legge che interviene su una materia nuova e, io credo, particolarmente interessante per il nostro Paese. Si è svolta una discussione molto bella e molto lineare, che ci permette oggi di avere un testo importante in Aula, che introduce alcune novità rilevanti per il nostro Paese.
In particolare, sono due i settori interessati. Il primo è quello turistico ed economico e il secondo è quello della mobilità e dei trasporti. In entrambi i casi questa legge offre opportunità che prima non esistevano e, quindi, ribadisco l'importanza che questa legge ci sia. Lo dico perché alcune delle cose che si vogliono fare con questa legge si potrebbero già fare oggi, in teoria. Quindi, non è che su tutto ciò che pensiamo e vogliamo ci voglia sempre una legge. Però, siccome noi interveniamo su due settori, che, invece, hanno bisogno di elementi di novità, credo che sia rilevante avere un testo che li mette insieme.
Per quanto riguarda il punto di vista economico è già stato detto e non mi ripeto. Ci sono dati che vengono da altri Paesi che dimostrano come non solo il turismo ferroviario, inteso come la ferrovia, la sede, i luoghi attraversati da ferrovia, diventa centrale in una proposta turistica e, quindi, arricchisce quella che riteniamo essere una delle carte più importanti che il nostro Paese ha dal punto di vista economico, ma lo fa – lo diceva poc'anzi anche il collega Famiglietti – in un indirizzo che per noi è molto importante, cioè rivolge la sua attenzione verso le aree interne, arricchisce l'offerta turistica italiana non semplicemente aggiungendo qualcosa laddove abbiamo già e dove eventualmente abbiamo anche dei problemi di gestione della domanda turistica, ma allarga la domanda turistica alle aree interne. Questo è un tema fenomenale perché già in generale abbiamo dei problemi di tenuta del rapporto tra la centralità dei nostri siti principali delle nostre città, anche dal punto di vista sociale, funzionale ed economico, con il resto del Paese e con le aree interne – lo dimostrano anche alcune difficoltà di queste settimane – ma se c’è una forza che noi dobbiamo andare a scoprire è la forza della bellezza e della qualità che il territorio può offrire. La mobilità dolce e, dentro questa, la mobilità ferroviaria turistica può essere una delle cose rilevanti. Per questo mi auguro anch'io che vengono approvati anche la legge quadro sulla mobilità ciclistica, che si accompagna molto a questo, e anche quello sulla mobilità dolce in generale (i cammini e le altre forme di mobilità dolce).
Dal punto di vista ferroviario questo testo è altrettanto importante ed è anche questa la ragione per cui la Commissione trasporti ha dedicato molto del suo tempo a questo testo.
Infatti, nel cercare una funzionalità nuova, potenzialmente forte anche dal punto vista economico, per le nostre ferrovie svolgiamo un lavoro che inverte una tendenza, che c’è ormai da quasi sessant'anni e che si è innescata dagli anni Cinquanta e Sessanta, di progressivo abbandono e alienazione di linee ferroviarie, attraverso il percorso che prevede, prima, la loro sospensione dal servizio e, poi, il loro abbandono tramite la dismissione e, a volte, la loro eliminazione fisica, che è un ulteriore passo che cancella le linee ferroviarie. Ora, trovare una funzione nuova, che si aggiunge a quella drammaticamente stretta all'interno dei limiti di fattibilità e di economicità del servizio ferroviario, che può anche essere portato con i soldi pubblici, ma spesso ha anche delle difficoltà a mantenersi in vita, se la domanda di trasporto in quanto tale non c’è, e aggiungere a questa domanda, che può essere debole in alcuni settori, in alcune regioni, in alcune linee ferroviarie, la domanda turistica è una grande possibilità che noi offriamo per evitare che le linee ferroviarie siano prima sospese e poi dismesse. Anzi, credo che sia anche una possibilità: naturalmente non nei primissimi giorni di funzionamento di questa legge, ma, se accompagniamo questa legge con regolamenti e con un'attività forte, a parte quella dei soggetti associativi che anche la vogliono e la spendono con grande passione, non solo potremmo probabilmente recuperare, anche alla funzionalità del servizio passeggeri e del servizio merci, le ferrovie sospese, ma – chissà – magari anche ripristinare, in futuro, qualche ferrovia dismessa. È una tendenza che va invertita e laddove, magari, abbiamo domanda debole per l'utenza passeggeri o per l'utenza merci e abbiamo, invece, potenzialmente una grande domanda per utenza turistica, questa può essere sufficiente a far rivivere alcune ferrovie.
Il potenziale turistico delle ferrovie non sta solo nel fatto che la ferrovia è una vecchia ferrovia semiabbandonata. Anzi, succede spesso che queste vecchie ferrovie sono più belle, probabilmente perché sono state fatte in tempi posteriori. Per esempio, la mia provincia ha la prima ferrovia italiana costruita da una cooperativa, in quel caso socialista, che si proponeva proprio di essere l'alternativa all'allora insorgente industria del trasporto ferroviario. Quindi, spesso, quando si costruivano queste ferrovie, si buttava anche il cuore oltre l'ostacolo, non si faceva semplicemente, come si fa oggi, un investimento pensando che ci sia un immediato ritorno. Si cercava di dare all'opera ferroviaria anche un'idea di sviluppo e, quindi, si andavano a cercare anche angoli remoti.
Il fatto che siano recuperabili queste ferrovie ci permette di poterle immaginare, in un futuro, anche come ferrovie a passeggeri, ma, intanto, ci permette di andare a vedere dei paesaggi e delle aree interne che, altrimenti, sarebbero tagliati fuori dalle linee. Ma dobbiamo anche immaginare il potenziale turistico di alcune linee ferroviarie in quanto tali, i cui manufatti, le stazioni, i ponti e tanti altri oggetti possono essere pezzi originali del nostro sistema ferroviario. Noi siamo stati tra le prime nazioni europee a svilupparle e, quindi, potenzialmente abbiamo alcune di queste cose che sono, in sé, pezzi di archeologia industriale che meritano e attirano molti appassionati. In più, c’è anche il potenziale che deriva dal fatto che sulle ferrovie – può avvenire anche su ferrovie che hanno un normalissimo esercizio passeggeri e che funzionano normalmente, volendo anche sulle ferrovie ad alta velocità – possono essere sviluppati e possono essere inventati, anche dalle grandi compagnie che fanno trasporto passeggeri, dei servizi turistici. Infatti, c’è un interesse e un'attenzione nuova. È un dato abbastanza conosciuto il fatto, per esempio, che, per quanto riguarda l'area europea, per le distanze che arrivano intorno ai 500 chilometri, c’è un recupero dell'uso turistico del trasporto ferroviario e del trasporto notturno come alternativa al volo aereo, perché ha un suo fascino e una sua ricchezza, che vanno sviluppati.
Quindi, questa legge offre un panorama ampio. Non tutto è lì a portata di mano, ma se non partiamo con questa legge non arriviamo da nessuna parte. Quindi, è giusto farlo, anche se magari avremmo voluto fare qualche cosa in più. Per esempio, il fatto che possano agire le imprese ferroviarie è un limite. Siamo in un Paese di ferrovieri; sostanzialmente l'ingegneria ferroviaria, la cultura tecnica dei ferrovieri ha forgiato il nostro Paese dal punto di vista tecnico. Quindi, è anche abbastanza comprensibile che rispetto alla discussione che abbiamo svolto noi, magari con una visione più ampia, la risposta dei ferrovieri sia sempre quella di dire di stare rigorosamente dentro l'ambito ferroviario. Ma, siccome la federazione delle associazioni Ferrovie Turistiche, che promuovono queste attività, sono in realtà create da appassionati e, in gran parte, da ex ferrovieri, io sono convinto che con questa legge, laddove si dice che solo le imprese ferroviarie possono esercitare – non significa imprese che hanno la proprietà di ferrovie, significa imprese che hanno le categorie e le caratteristiche per l'impresa ferroviaria –, si possa permettere a loro, come avviene in Austria, di costituire soggetti o di appoggiarsi a soggetti che gli consentano di operare agilmente. Così come il tema delle tariffe: era abbastanza improbabile che si riuscisse a spuntare, visto che esiste una regola precisa tale per cui c’è separazione della rete dall'esercizio, che il gestore della rete non ponesse una tariffa.
Ma è chiaro che nell'averlo scritto noi intendiamo anche che, sulla base delle valutazioni che faranno gli enti proprietari, che sono spesso regioni o che può essere anche Rfi, queste tariffe possono essere ridotte a valore simbolico. Lo dico in questa sede e in questo momento perché sia chiaro che l'idea è quella: non è che si è messa la tariffa perché si pensa che è da lì che si deve trarre il valore economico dell'impresa ferroviaria turistica. L'impresa ferroviaria turistica, se la si fa, è perché vale o dal punto vista economico o dal punto di vista sociale. Le tariffe sono indicate perché chiaramente sono un vincolo dettato dal meccanismo che abbiamo di separazione della rete dall'esercizio e, quindi, chi fa esercizio deve per forza confrontarsi su questo tema. Però sarà un attimo, anche sulla base degli accordi che il Governo e anche le regioni potranno fare, creare condizioni tali per cui queste tariffe siano simboliche. Infine gli ultimi due temi che sono stati eliminati con il parere della Commissione bilancio..... concludo su questi con un minuto. Credo che sia fondamentale recuperarli tant’è vero che io ho presentato un emendamento per recuperare il velorail, per recuperare la possibilità di utilizzarlo. perché non sono affatto ... Lì c’è stato a mio giudizio un fraintendimento nel testo della proposta di legge. Quindi con una modifica del testo che rende chiaro che questo non produce costi ulteriori perché sta sempre al gestore accettare o meno queste tipologie di servizio, noi possiamo introdurlo e quindi ho buona fiducia che l'Aula sarà in grado di approvare e di reintrodurre il mio o altri emendamenti di questa natura che possano prevederlo. Infine è vero che l'elenco sarà poi frutto anche di un lavoro più approfondito perché da questo elenco possono mancare linee ferroviarie altrettanto importanti come quelle che sono state introdotte. Tuttavia, secondo me, è giusto che il Parlamento nel concludere il suo iter comunque dia una prima immagine, cioè che non lasci i cittadini solo nell'idea che questa sia una velleità ma che faccia capire che in realtà sul territorio ci sono molte linee ferroviarie che potenzialmente possono diventare importanti linee turistiche.